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Alex Romano: “Dopo Thalassa mi piacerebbe scrivere la storyline di un videogioco”

Last Updated on 06/07/2021

Uscito per la casa editrice in crowdfunding Bookabook, “Thalassa” è il romanzo d’esordio di Alex Romano, una storia fantasy, in grado di evocare buoni sentimenti. Alex Romano ha accettato di rispondere ad alcune domande sul suo libro ed i suoi altri progetti da scrittore: andiamo a conoscerlo meglio.

Thalassa di Alex Romano

Uscito per la casa editrice in crowdfunding Bookabook, “Thalassa” è il romanzo d’esordio di Alex Romano. Una storia fantasy, in grado di evocare buoni sentimenti, in primis il senso del gruppo, la capacità di darsi, la speranza che nasce dal fare le cose. Alex Romano ha accettato di rispondere ad alcune domande sul suo libro ed i suoi altri progetti da scrittore: andiamo a conoscerlo meglio.

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Alex Romano, di cosa parla Thalassa?

Partiamo dal protagonista, Garamond. È un mago che si ritrova a fronteggiare misteri e pericoli durante la Festa dei Sospiri del Grano, una settimana di celebrazioni che si svolge ogni anno a Thalassa, un arcipelago lontano, ottocentesco. E non è un caso se il titolo del romanzo ne richiama l’ambientazione, visto che ad ampliare l’orizzonte narrativo sono proprio gli intrighi politici di Thalassa, il suo mare, i galeoni, le locande, il mercato, le isole. Alcuni di questi luoghi ospitano sotto-trame e nascondono dettagli stravaganti. Un esempio? I mercanti di Fairland vendono libri di magia con titoli come ‘Bisbigli e sbadigli al chiaro di luna: manuale per l’incantamento delle piante notturne’.

Come nasce la scelta di pubblicare con una casa editrice in crowdfunding come Bookabook? Come funziona una casa editrice di questo tipo? Quali sono le differenze con un editore tradizionale?

Del crowdfunding mi ha incuriosito molto la possibilità di iniziare a far conoscere Thalassa ancor prima dell’uscita. Sono un appassionato di videogames, e in quel settore spesso si vive con entusiasmo anche l’attesa di un nuovo gioco, grazie ad anteprime, demo, interviste.

Con i libri, al netto dei grandi nomi, questo fenomeno mi sembra meno frequente. E invece Bookabook, come editore in crowdfunding, fornisce alcuni strumenti utili a creare subito un legame con i lettori. Ad esempio, oltre all’anteprima gratuita del libro, c’è uno spazio per gli aggiornamenti, e l’autore può anche decidere di rendere disponibili le bozze del romanzo ai lettori che lo prenotano. Questi ultimi ricevono poi il libro “vero” in anticipo rispetto alla data di uscita ufficiale.

Ad ogni modo, il crowdfunding non è una passeggiata: bisogna raggiungere un certo numero di prenotazioni, altrimenti addio librerie! Perciò, come autore, devi riuscire a spiegare perché mai il tuo libro, che in effetti non è ancora “tangibile”, valga una prenotazione. I social network hanno un peso rilevante, in questo.

Qual è il tuo rapporto con la scrittura? Come hai iniziato a scrivere? Perché?

Scrivere per me è essenzialmente un modo per raccontare delle storie. È un’attività che a mio parere richiede molto esercizio, perché in effetti più scrivi, più capisci davvero cosa e come vuoi scrivere. Trovi il tuo stile e il tipo di storia che ti piace raccontare.

Personalmente, ho imparato a concentrarmi soprattutto su tre elementi: personaggi, dialoghi, luoghi. Per quanto riguarda i personaggi, cerco di delinearli nei dettagli, di comprenderne le motivazioni, i desideri, le possibili interazioni reciproche. E i dialoghi servono proprio a portare avanti queste interazioni: ogni personaggio dovrebbe avere una sua “voce”, ma al contempo tutte le voci devono essere funzionali alla trama. Non è un equilibro semplice.

Ma la parte che preferisco è la creazione dell’universo narrativo. In Thalassa, ad esempio, ho lavorato molto per evitare l’effetto “scenografia di cartapesta”. Volevo che ogni ambientazione avesse storie da raccontare, tradizioni, particolarità. Ritorna, anche qui, l’importanza dei dettagli. I libri di magia di cui parlavo prima, o anche le statue delle divinità di Thalassa presenti in ogni piazza, potranno anche essere elementi secondari, ma aiutano a dare carattere e personalità al mondo, e soprattutto forniscono al lettore dei punti di riferimento per “capire” l’universo del libro anche al di là della trama.

Progetti per il futuro?

Molti, e dipenderanno (anche) da Thalassa: se venderà bene, se avrà buone recensioni, in definitiva se piacerà ai lettori, che alla fine è quello che conta davvero! Ma di progetti legati alla scrittura ne ho tanti, alcuni in fase più avanzata di altri, e spero di poterli realizzare tutti.

La scelta più scontata sarebbe andare subito su Thalassa 2, che esiste già nella mia testa e che, naturalmente, non si chiamerà davvero “Thalassa 2”. Prima spero tuttavia di poter pubblicare un altro romanzo, che ho finito di rivedere proprio nelle settimane scorse. Pur non essendo un fantasy, è un libro che ha le sue stranezze, e conto di farne una trilogia.

Ma poi ci sono molte altre storie che ho già immaginato e che non vedo l’ora di mettere su carta. E, perché no, semmai me ne sarà data l’opportunità, mi piacerebbe scrivere la storyline di un videogioco.

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