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Il dipinto del 1460 – “San Giorgio e il drago” di Paolo Uccello e il suo primato

San Giorgio e il drago è un celebre dipinto a olio su tela realizzato dal pittore rinascimentale Paolo Uccello. Questo rappresenta uno dei primi (o il più antico) esempi pervenuti di…

San Giorgio e il drago è un celebre dipinto a olio su tela realizzato da Paolo Uccello, un pittore rinascimentale italiano. La tela misura 57×73 cm ed è conservata presso la National Gallery di Londra. La datazione dell’opera è stimata intorno al 1460.

Questo dipinto è significativo poiché rappresenta uno dei primi (o il più antico) esempi pervenuti di pittura su tela in olio. Sebbene l’uso della tela come supporto per i dipinti fosse diventato popolare a Venezia verso la fine del Quattrocento, sembra che i primi esempi di pittura su tela siano stati realizzati dai pittori fiorentini. Il dipinto di Paolo Uccello segna un momento di transizione tra il Rinascimento e la cultura gotica, presentando alcuni elementi innovativi, ma mantenendo anche elementi tradizionali.

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L’opera raffigura il cavaliere San Giorgio, montato sul suo cavallo, mentre sta trafiggendo un drago spaventoso

L’opera raffigura il cavaliere San Giorgio, montato sul suo cavallo, mentre sta trafiggendo un drago spaventoso. Questa rappresentazione si ispira alla Legenda Aurea, secondo la quale San Giorgio ferisce il drago e poi invita una principessa a legarlo con la sua cintura in modo che lo segua in città come una cagna mansueta. Successivamente, il drago viene ucciso da San Giorgio, convertendo così la popolazione al cristianesimo. Il santo simboleggia la ragione trionfante sulla bestialità e la fede che sconfigge il male.

Lo sfondo del dipinto è composto da una grotta dove il drago ha il suo antro e un paesaggio sereno con un turbine di nuvole sopra San Giorgio, che simboleggia il suo vigore guerriero. Paolo Uccello mostra una certa attenzione alla prospettiva lineare centrica, un aspetto in cui fu uno dei maestri precursori. Tuttavia, nonostante la rigorosa costruzione, la disposizione dei protagonisti non offre un senso convincente di profondità, in quanto sembrano semplicemente giustapposti allo sfondo senza proiettare ombre sul terreno.

La principessa nel dipinto è rappresentata in modo longilineo, composto e aristocratico, mostrando influenze della cultura tardogotica. Questo conferisce all’opera un aspetto di transizione tra il Rinascimento e la cultura gotica. Alcuni elementi nel dipinto, come lo stravagante drago e la sottilissima lancia del santo, sembrano quasi fiabeschi o paradossali e mancano di realismo.

L’altra tavola con il medesimo soggetto

Da notare che esiste un’altra tavola di Paolo Uccello con il medesimo soggetto, intitolata “San Giorgio e il drago”, conservata al Museo Jacquemart-André di Parigi. Questa tavola è datata a un periodo leggermente successivo e mostra alcuni accorgimenti in più, come un accenno di ombra al suolo, mentre le figure sono più schematiche. C’è anche una terza tavola, anteriore alle altre due, che si trova alla National Gallery of Victoria di Melbourne.

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