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Cultura “pop” – Il 12 settembre 1981 i Puffi conquistano la tv: come nascono le mitiche creature blu di Peyo

Era il 12 settembre 1981 quando la serie tv animata de I Puffi esordì nel Nord America: tratta dalle storie a fumetti di Peyo e Yvan Delport, venne prodotta dalla Hanna-Barbera per il canale NBC. Scopriamone curiosità e segreti…

Era il 12 settembre 1981 quando la serie tv animata de I Puffi esordì nel Nord America: tratta dalle storie a fumetti di Peyo e Yvan Delport, venne prodotta dalla Hanna-Barbera per il canale NBC. Trasmessa fino al 7 dicembre 1989 per 421 episodi divisi in nove stagioni, in Italia la serie animata è stata trasmessa inizialmente sulle reti locali dai primi anni ottanta, e poi successivamente sulle reti Mediaset.

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Chi sono i Puffi

I Puffi (in francese Les Schtroumpfs) sono dei personaggi immaginari creati dal fumettista Peyo. Poi, grazie al successo riscontrato, divennero protagonisti nel 1959 di una serie a essi dedicata. Sono stati protagonisti negli anni sessanta e ottanta di alcune serie di cortometraggi a disegni animati e, nel 1975, di un primo lungometraggio, Il flauto a sei Puffi. Il loro peculiare linguaggio è stato oggetto, nel settembre 1979 di un saggio di Umberto Eco, “Schtroumpf und Drang”, dedicato alla semantica della lingua dei Puffi.

Come nascono i Puffi

Il nome “Schtroumpfs” nasce nel 1958 quando Peyo chiese a un commensale di passargli una saliera della quale sul momento non gli veniva il nome: «Passe-moi le… schtroumpf» (“Passami il… puffo”), disse scoppiando poi a ridere; l’amico rispose: «Tieni, ecco il tuo puffo, e quando avrai finito di puffarlo, me lo ripufferai!».

Peyo decise quindi di usare quel termine all’interno di una serie a fumetti del quale era autore, John e Solfamì, pubblicata su Le Journal de Spirou e ambientata nell’Europa in un medioevo fiabesco: Johan (John) è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit (Solfamì) è il buffone di corte che entra in possesso di un flauto a sei fori con cui evoca gli Schtroumpf.

Il loro esordio

Le prime storie autonome debuttano nel n. 1107 di Le Journal de Spirou il 25 luglio 1959. Il primo di questi racconti si intitolava I Puffi neri (Les Schtroumpfs noirs), e sarà ridisegnato per la successiva uscita in volume nel 1963. Nella versione graficamente riveduta e corretta, i personaggi hanno lineamenti più tondeggianti e, tra le altre cose, quattro dita per mano anziché cinque.

Le caratteristiche principali dei Puffi

Sono degli esseri antropomorfi alti pochi centimetri dalla carnagione blu, con una piccola coda sul posteriore, privi di capelli e vestiti con cappello e pantaloni bianchi. Solo il capo, Grande Puffo, è vestito di rosso, ma con le nuove stagioni tv nasceranno altri puffi “difformi”. Vivono in una foresta in casette a forma di fungo che compongono un villaggio invisibile agli occhi degli uomini. Sono quasi tutti uguali fra loro fatto salvo alcuni particolari dell’abbigliamento e negli accessori, da cui è possibile dedurre mestiere e/o personalità.

Gargamella, Puffetta e i numeri dei Puffi

Il loro antagonista principale è il mago Gargamella che vorrebbe invano catturarli, aiutato dalla sua gatta Birba e, successivamente, dall’apprendista Lenticchia. Inizialmente i puffi erano tutti di sesso maschile, ma proprio Gargamella creò, seppur per scopi malvagi, Puffetta, l’unico di sesso femminile. Hanno tutti cento anni di età, tranne il Grande Puffo che ne ha 542. Quando incontrano John e Solfamì per la prima volta, i puffi sono in tutto 99; solo in seguito aumentano di numero.

Le differenze tra serie animata e fumetti

La casa di produzione si è basata inizialmente sulle storie a fumetti di Peyo, per poi inventare episodi originali, rielaborando anche le avventure di John e Solfamì. Nell’adattamento vennero inserite diverse differenze, come l’introduzione di una quantità elevata di personaggi inediti o la diversa caratterizzazione e aspetto grafico di alcuni personaggi.

Il primo episodio, L’astropuffo

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