Banksy, la mostra a Palazzo Cipolla in 10 foto
Last Updated on 31/01/2020
Guerra, Capitalismo & Libertà: sono queste le tematiche contemporanee affrontate nella mostra dedicata a Banksy, uno dei più noti street artist internazionali. La mostra, che si tiene a Palazzo Cipolla, sino al 4 settembre, comprende un esteso corpus artis proveniente da collezioni private internazionali: in esposizione dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai esposti in precedenza.
L’ARTISTA – L’artista ha influenzato enormemente la scena artistica a livello mondiale ed è oggi considerato il massimo esponente del movimento artistico conosciuto come Street Art. Nella mostra sarà messa in luce la sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici internazionali, dalla serigrafia di alcune scimmie che dichiarano ‘Laugh Now But One Day I’ll Be in Charge’ (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare), passando per l’agghiacciante immagine di ‘Kids on Guns’.
I TEMI – I suoi lavori sono caratterizzati da umorismo e umanità, intendono dare voce alle masse e a chi, altrimenti, non sarebbe ascoltato da nessuno. Un esempio è il suo recente commento alla crisi dei rifugiati: un grande stencil fuori l’ambasciata francese di Londra. Il suo anonimato e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà ad inquadrare e definire un artista di tale portata; proprio per questo, non è mai stata esposta all’interno di un museo privato, una rassegna delle sue opere.
IL METODO – La mostra metterà in luce le grandi capacità artistiche di Banksy, attraverso la sua carriera ed evidenziandone le principali fonti di ispirazione: guerra, capitalismo e libertà. Anche se l’artista mantiene il pieno anonimato, si pensa che Banksy sia nato a Bristol nel 1974. Partendo dalla scena metropolitana della città inglese, l’artista, per necessità di creare opere di grandi dimensioni in poco tempo, ha unito il graffiti writing allo stencil, creando il suo stile che lo distingue da chiunque altro. Nei suoi lavori, dai murales alla scultura all’installazione, Banksy esprime un commento satirico, sociale e politico giocando e traendo spunto dal contesto nel quale si trovano le sue opere.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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