Il film del 1954 – La finestra sul cortile, il capolavoro di Alfred Hitchcock
La finestra sul cortile, o Rear Window, diretto da Alfred Hitchcock, è uno dei capolavori della storia del cinema, nonché film campione mondiale d’incassi di quell’anno. Cinque curiosità sul film, dalle location al cameo del regista, dal finale al remake…

La finestra sul cortile (Rear Window è il suo titolo originale) è un film del 1954 diretto da Alfred Hitchcock, uno dei capolavori della storia del cinema, nonché il film campione d’incassi mondiale dell’anno. Nonostante le quattro candidature agli Oscar (miglior regista, sceneggiatura non originale, fotografia e sonoro), non ne vinse nessuno.
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La differenza tra film e soggetto
Elemento centrale nel film, che lo differenzia nettamente dal soggetto di Cornell Woolrich, è la riflessione sul rapporto di coppia e sul matrimonio. Come rileva il regista Curtis Hanson, attraverso le finestre degli appartamenti prospicienti, il protagonista vede materializzarsi dubbi e paure sulle conseguenze di una relazione amorosa.
Le location e il cameo del regista
Le non eccezionali dimensioni dei teatri di posa della Paramount, a Los Angeles, imposero la ristrutturazione del seminterrato per sistemarvi il giardino interno e il pianoterra del complesso. Alfred Hitchcock si riserva la sua breve apparizione nei panni di un amico del compositore che sta sistemando un orologio da mobile.
Spiegazione del finale de La finestra sul cortile
Il finale è ironico: il regista mostra il protagonista assopito, come nella inquadratura iniziale, ma ora ha tutte e due le gambe ingessate. L’aver indagato sull’omicidio l’ha esposto a correre dei rischi e la caduta dalla finestra da cui aveva spiato è una specie di nemesi per la sua curiosità.
Il remake con Christopher Reeve
Il 22 novembre 1998 fu trasmesso sulla rete televisiva ABC un remake omonimo del film, con una trama aggiornata in cui il protagonista, interpretato da Christopher Reeve, è paralizzato e vive in una casa altamente tecnologica. Il film rappresentò il ritorno sugli schermi di Reeve dopo essere rimasto a sua volta paralizzato in un incidente a cavallo nel 1995, e fu l’ultimo lungometraggio da lui interpretato.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.