Giornata della Memoria, 7 dipinti per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto
Last Updated on 27/01/2022
Le opere di Charlotte Salomon, Bedřich Fritta, Arthur Szyk, Thomas Hart Benton, Leo Haas, Felix Nussbaum e Pavel Fantl per ricordare l’orrore dell’Olocausto…

Le opere di Charlotte Salomon, Bedřich Fritta, Arthur Szyk, Thomas Hart Benton, Leo Haas, Felix Nussbaum e Pavel Fantl per ricordare l’orrore dell’Olocausto.
Charlotte Salomon – Vita? o Teatro?

Una serie di 769 dipinti che illustrano il suo diario di vita, mentre vive a Nizza sotto la minaccia della deportazione, che la condurrà a morire ad Auschwitz nel 1943.
Bedřich Fritta – A Transport Leaves the Ghetto

Nel campo di concentramento di Theresiensdtadt, in Repubblica Ceca, l’artista esegue numerosi disegni, tra questi alcuni rinvenuti dopo la guerra in un luogo nascosto. Deportato ad Auschwitz, Fritta vi muore nel 1944.
Arthur Szyk – The Anti-Christ

L’immagine di Adolf Hitler dell’artista ebreo polacco Arthur Szyk, con i teschi riflessi negli occhi e le parole “Vae Victis” (dal latino “guai ai vinti”) tra i capelli neri. Il dettagliato dipinto ad acquerello e guazzo è pieno di figure e immagini di guerra.
Giornata della memoria, perché si celebra il 27 gennaio?
Thomas Hart Benton – Il seminatore

La denuncia delle atrocità naziste da parte dell’artista statunitense.
Leo Haas – Disegni e Litografie

Haas è uno degli artisti che a Teresin documentarono la vita del campo di concentramento. L’artista sopravvisse alla deportazione ad Auschwitz ed altri campi. Dopo la guerra fu in grado di recuperare molte delle sue opere.
Da Schindler’s List a Il pianista, quattro grandi film per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto
Felix Nussbaum – Autoritratto con carta di identità ebraica

Questo è solo uno dei molti dipinti del pittore tedesco di origine ebraica che hanno per oggetto la sua esperienza dell’Olocausto.
Pavel Fantl – The Song is Over

A Theresienstadt l’artist fece un ritratto sarcastico di Hitler, disegnadolo come un clown con le mani intrise di sangue, la cui festa sta per finire. Deportato ad Auschwitz, vi troverà la morte nel gennaio 1945.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.