Il dipinto del 1739 – La “miracolata” Apparizione della Vergine a san Filippo Neri di Giambattista Tiepolo
L’Apparizione della Vergine a San Filippo Neri è una pala d’altare dipinta da Giambattista Tiepolo, uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano. Conservata nella chiesa di San Filippo a Camerino, rischiò di andare perduta in tre occasioni…

L’Apparizione della Vergine a San Filippo Neri (dimensioni 360×182 cm) è una pala d’altare dipinta da Giambattista Tiepolo, uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano. Realizzata tra il 1739 e il 1740, è conservata nella chiesa di San Filippo a Camerino, in provincia di Macerata.
La chiesa di San Filippo, costruita dai monaci oratoriani nel 1733 è in stile barocco e ha un’unica navata e due cappelle laterali. La pala si trova nella cappella laterale destra, l’unica opera di questo pittore veneto conservata nell’Italia Centrale.
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Analisi dell’opera
Nell’opera la Vergine appare a San Filippo Neri mentre è intento a leggere, vestito dei suoi abiti sacerdotali. Il Santo lascia cadere a terra il libro e ammira la Madonna, che ha in braccio il Bambino e siede sopra una nuvola sostenuta da angeli. Minuziosa è la veste del Santo, tenera invece l’espressione della Madonna.
Il dipinto rischiò di andare perduto tre volte
Per un soffio la pala di Tiepolo si salvò dall’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, perché in quel momento si trovava nel locali del gabinetto di restauro degli Uffizi. Dal Palazzo Arcivescovile, invece, fu riportata nella cappella in seguito alla riapertura della chiesa di San Filippo, dopo i restauri dei rovinosi crolli dovuti al sisma del 1997. Infine, con la scossa di terremoto di magnitudo 6,5 di domenica 30 ottobre 2016, parte del tetto della chiesa crollò di colpo. I Vigili del Fuoco di Trento recuperarono il dipinto nel pomeriggio del 4 novembre. Ed è ancora del tutto integro.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.