Il dipinto del 1656 – L’illusione di “Las Meninas”, capolavoro di Diego Velazquez
Las Meninas, in italiano Le damigelle d’onore, è considerato il capolavoro del pittore andaluso. Nello specchio sopra la testa dell’Infanta si riflette la coppia regnante, forse la vera protagonista del dipinto…

Las Meninas, in italiano Le damigelle d’onore, è un dipinto a olio su tela (318 × 276 centimetri) realizzato dal pittore Diego Velázquez e probabilmente terminato nel 1656. Considerato il capolavoro del pittore andaluso, viene conservato nel Museo del Prado a Madrid.
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Analisi dell’opera
Las Meninas è ambientato nello studio di Velázquez, ubicato nel Real Alcázar di Madrid di Filippo IV, a Madrid. In quest’opera è dipinta l’Infanta Margarita, la figlia maggiore della nuova regina, circondata dalle sue dame di corte. Alla sua destra compare Doña Maria Augustina de Sarmiento, ed alla sua sinistra Doña Isabel de Velasco, la sua nana ed il suo mastino. Velázquez si trova di fronte al suo cavalletto. Nello specchio sopra la testa dell’Infanta si riflette la coppia regnante, forse la vera protagonista del dipinto.
L’illusione dello specchio
A colpire non sono soltanto il realismo e il dinamismo di questo dipinto, ma anche il fatto che l’artista abbia creato una vera e propria illusione. Alcuni studiosi ritengono che Velázquez volesse rendere protagonista l’osservatore, mentre altri che i due coniugi stessero posando per il quadro e che sia solo un’illusione il fatto di essere protagonisti dell’opera.
Le influenze
Luca Giordano definì Las Meninas la “teologia della pittura”, un altro modo di esprimere l’opinione di Thomas Lawrence, secondo cui quest’opera sarebbe la filosofia dell’arte, essendo così vera nel rappresentare l’effetto desiderato. Ad esserne colpito fu anche Pablo Picasso, che dipinse una serie di interpretazioni de Las Meninas nel 1954, alcune delle quali oggi presenti al Museo Picasso di Barcellona.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.