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FAI e Intesa Sanpaolo – Come sono andati gli interventi di recupero per i Luoghi del Cuore a Roma e nel Lazio?

Otto i siti in esame, premiati prima da chi li ha votati e poi dal contributo, sia economico che artistico, di Intesa Sanpaolo e FAI: Pie’ di marmo, Cappella di Santa Rosa, Faro del Monte della Guardia, Giardino di Piazza Vittorio, Certosa di Trisulti, Tomba degli Scudi, Altopiano dell’Alfina, Borgo di Monterano

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha recentemente lanciato la decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”. Tutti i cittadini sono nuovamente invitati a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere tutelati e valorizzati. Grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo, infatti, il FAI ha già sostenuto e promosso ben 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura in 19 regioni. E intende ancora, generosamente, farlo.

Ma quali sono stati gli interventi realizzati a Roma e nel Lazio? Quanti soldi sono stati stanziati e quali le tipologie di intervento richieste? E’ tutto andato come previsto? Ecco come FAI e Intesa Sanpaolo sono intervenuti (o hanno cercato di farlo) nei seguenti otto siti: Pie’ di marmo (Roma), Cappella di Santa Rosa (Viterbo), Faro del Monte della Guardia (Isola di Ponza), Giardino di Piazza Vittorio (Roma), Certosa di Trisulti (Collepardo), Tomba degli Scudi (Tarquinia), Altopiano dell’Alfina (Torre Alfina ad Acquapendente), Borgo di Monterano (Canale Monterano).

Pie’ di marmo, Roma
5° censimento (2010), 54° classificato con 1.720 voti

La descrizione – Rinvenuto nel Campo Marzio nel XVI secolo, apparteneva a una colossale statua di culto, che doveva superare gli otto metri. La scultura era probabilmente collocata nel santuario di Iside e Serapide nel Campo Marzio. Il Pie’ di marmo, indossa la “crepida”, una tipica calzatura di origine greca.

L’intervento – L’intervento I Luoghi del Cuore, realizzato in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, ha compreso il restauro del reperto (consistito nella pulitura delle superfici e nell’integrazione delle lacune lapidee) e la sua valorizzazione, con la realizzazione di un pannello didattico.

Contributo stanziato: € 10.620. Stato: concluso.

Cattedrale, Cappella di Santa Rosa, Viterbo
5° censimento (2010), 93° classificato con 745 voti

La descrizione – La cappella settecentesca dei Santi Giacomo e Cristoforo, tra le cappelli laterali della cattedrale, è nota anche con il nome di Cappella di Santa Rosa per la presenza di un affresco che ritrae la santa. Rimasta per anni inaccessibile a seguito di una tamponatura realizzata nel secondo dopoguerra (come tutte le altre cappelle della cattedrale) era in condizioni di precarie. La raccolta voti mirava a segnalare lo stato di degrado e a promuovere la riscoperta della cappella e del suo patrimonio artistico.

L’intervento – Il FAI ha donato alla Curia, proprietaria del bene, il progetto di restauro della cappella. Gli esperti, grazie al contributo I Luoghi del Cuore, hanno realizzato interventi di stamponatura e di consolidamento strutturale. Nonché restaurato affreschi, altare e decorazioni. Hanno anche riposizionato la pala d’altare seicentesca. Nel maggio 2014 la cappella riapre al pubblico.

Contributo stanziato: € 10.000. Stato: concluso.

Faro del Monte della Guardia, isola di Ponza (LT)
6° censimento (2012), 6° classificato con 31.123 voti

La descrizione – Costruito nel 1886, il Faro del Monte della Guardia è un punto di riferimento fondamentale per i naviganti e luogo simbolo di Ponza. Il complesso, di difficile accesso, è abbandonato dal 1975, quando il faro è stato automatizzato. E non è più stato presidiato dai fanalisti. La struttura necessita di importanti interventi di recupero e di una riqualificazione funzionale.

L’intervento – L’intervento, richiesto dall’Associazione Ponzaracconta, è un’azione di sensibilizzazione per favorire il passaggio di proprietà dal Demanio al Comune di Ponza. L’alienazione è stata di recente autorizzata e si apre dunque la possibilità di un recupero e di una valorizzazione dell’edificio. In linea con la sua funzione originaria.

Contributo stanziato: Istruttoria senza contributo. Stato: concluso.

Giardino di Piazza Vittorio, Roma
6° censimento (2012), 103° classificato con 1.674 voti

La descrizione – Vanto della Roma postunitaria, il giardino, inaugurato nel 1888, coniuga una studiata vegetazione con importanti elementi archeologici. Versa da anni in stato di incuria ambientale e sociale, anche se le numerose attività proposte dalle associazioni attive sul territorio cercano di renderlo un luogo di incontro per la comunità multiculturale composta da italiani e da nuovi cittadini immigrati.

L’intervento – Il fine era quello di contribuire al processo di riqualificazione, attraverso la redazione di un piano di gestione partecipata per un programma di manutenzione a lungo termine, con l’obiettivo di salvaguardare la storia del luogo e la sua funzione, migliorando integrazione sociale e fruizione pubblica. Il progetto, condotto dal Comune di Roma, dal Comitato Piazza Vittorio Partecipata e da Cittadinanzattiva, puntava quindi anche a integrare le diverse comunità, responsabilizzandole nella tutela di un bene collettivo. Il Comune ha predisposto un progetto esecutivo, condiviso con il quartiere, pronto per andare in gara nell’estate 2017, ma la ridefinizione di bilancio per le attività del Giubileo prima e il dissesto dell’ente poi, ha portato al distoglimento dei fondi a esso destinati nel 2013.

Contributo stanziato: € 15.000. Stato: concluso per la parte sostenuta dai Luoghi del Cuore. Piano di gestione pubblicato.

Certosa di Trisulti, Collepardo (FR) – intervento revocato
7° censimento (2014), 32° classificato con 10.430 voti

La descrizione – La Certosa di Trisulti è immersa in un magnifico querceto a 825 metri di altitudine e a 6 chilometri dal centro abitato di Collepardo. Fondata nel 1204 per volontà di Papa Innocenzo III, fu affidata ai monaci certosini, che l’hanno gestita fino al 1947. Quando è passata alla Congregazione dei Cistercensi dell’Abbazia di Casamari. Dichiarata monumento nazionale alla fine dell’Ottocento, la Certosa ospita tra l’altro un’importante biblioteca con 37.000 volumi – tra cui molti pregiati libri liturgici – e un vero gioiello, la farmacia arredata con mobili settecenteschi. Il complesso è Monumento Nazionale dello Stato Italiano dal 1873. La chiesa è purtroppo danneggiata da infiltrazioni, così come l’antica farmacia. La Certosa necessita di urgenti interventi di restauro soprattutto alle coperture del complesso.

L’intervento – Nell’ambito delle Linee Guida per la selezione degli interventi 2015 la Certosa di Trisulti è stata selezionata come luogo da finanziare. Il contributo risulta oggi REVOCATO. Essendo i tempi trascorsi ben oltre il termine accordato per la validità del contributo, in assenza di proposte coerenti con le finalità del progetto “I Luoghi del Cuore” e data l’assegnazione dell’intero complesso a un ente concessionario, il FAI si è visto purtroppo costretto a revocare il contributo di 30.000 euro assegnato sulle linee guida. Il contributo sarà pertanto riassegnato in base alla graduatoria dei Luoghi “ammessi ma non finanziati” nell’ambito delle Linee Guida 2015.

Contributo stanziato: € 30.000. Stato: revocato.

Tomba degli Scudi, Tarquinia (VT)
7° censimento (2014), 65° classificato con 5.681 voti

La descrizione – Databile al 340 a.C. è una delle più importanti tombe di Tarquinia – la cui necropoli è dal 2004 patrimonio Unesco. Gli ambienti simulano quelli di una casa e il vano centrale e la camera di fondo sono decorati. Gli affreschi della camera principale sono ricchi di iscrizioni in lingua etrusca, eccezionali anche per la loro rarità. I dipinti, da decenni in attesa di restauro, si presentano in stato di avanzato degrado. La tomba, posta fuori dal sito principale, è chiusa al pubblico.

L’intervento – Il contributo I Luoghi del Cuore ha reso possibile il restauro dei dipinti murali e delle iscrizioni della camera centrale del sepolcro a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale. L’obiettivo è stato duplice: preservare un patrimonio raro e significativo e la comprensione della cultura e della lingua etrusche e rendere la tomba – chiusa al pubblico da decenni – fruibile in momenti determinati. A settembre 2016 si è concluso il primo lotto di lavori con il restauro degli affreschi delle pareti nord-ovest e nord-est della camera centrale. A inizio 2017 è stato avviato il secondo e ultimo lotto di lavori, concluso a fine anno. Durante i lavori la Delegazione FAI di Viterbo ha organizzato alcune visite guidate al cantiere. Al termine del restauro un accordo di collaborazione tra Soprintendenza e Delegazione FAI di Viterbo permetterà la promozione e la valorizzazione del bene attraverso l’organizzazione di visite guidate.

Contributo stanziato: € 24.500. Stato: concluso.

Altopiano dell’Alfina – Torre Alfina ad Acquapendente (VT)
7° censimento (2014), 82° classificato con 4.175 voti

La descrizione – È una vasta area ricca di riserve e oasi naturali, compresa tra Acquapendente e Orvieto, il lago di Bolsena e la Valle del Paglia: con il suo bosco monumentale e i suggestivi sentieri naturalistici, questo ambiente si caratterizza per la ricca biodiversità. L’Altopiano dell’Alfina è interessato da alcuni progetti pilota di produzione di energia geotermica, che dovranno relazionarsi con l’integrità di questo prezioso e delicato ecosistema.

L’intervento – I Luoghi del Cuore ha promosso un’istruttoria presso le istituzioni: per favorire la tutela dell’area, il FAI ha inviato le proprie osservazioni agli enti preposti per valutare l’impatto ambientale dell’impianto che dovrà sorgere ad Acquapendente.

Contributo stanziato: Istruttoria senza contributo. Stato: concluso.

Borgo di Monterano – Canale Monterano (RM) – intervento avviato
8°censimento (2016), 61° classificato con 5.327 voti

La descrizione – Borgo disabitato di grande suggestione arroccato su un’altura tufacea, poco distante dal lago di Bracciano. I reperti testimoniano la presenza di un villaggio dell’Età del Bronzo e di un centro etrusco del VII secolo a.C. Il paese fu abbandonato nel 1799 in seguito alle devastazioni delle truppe francesi. Per la sua posizione e il suo fascino è stato spesso utilizzato come set cinematografico. Oggi Monterano si presenta complessivamente ben conservato grazie ai volontari che si occupano della sua tutela e ad alcuni interventi di restauro realizzati dal Comune. Tuttavia alcuni edifici risultano interdetti alla visita e gran parte del borgo è invasa dalla vegetazione.

L’intervento – Il progetto presentato dal Comune di Canale Monterano permetterà di intervenire puntualmente sulla messa in sicurezza di tre edifici posizionati su uno dei più frequenti percorsi di accesso all’antico abitato: Porta Gradella, la Casa della Comunità davanti al palazzo baronale e la Chiesa di San Rocco. I lavori permetteranno una migliore fruibilità del sito nel suo complesso, assicurando la stabilità ai manufatti e l’incolumità dei visitatori. Il progetto vanta un importante partner scientifico: il Comune ha infatti siglato un protocollo d’intesa con la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e Paesaggio di Valle Giulia Università (La Sapienza) per la supervisione scientifica e per attività di promozione.

Intervento avviato a novembre. Contributo stanziato, € 17.000. Stato: Avviato – cantiere bloccato (Covid19).

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