Il film italiano del 1996 – Il Ciclone, le curiosità sul cult di Leonardo Pieraccioni
Il ciclone, diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni, è forse il principale “cult” del regista toscano. La pellicola fu record d’incassi nella stagione cinematografica 1996/1997, nonché diciottesima per biglietti venduti nella storia del cinema italiano…

Il ciclone è un film del 1996, diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni, forse il più “cult” del regista toscano. La pellicola ha incassato complessivamente oltre 75 miliardi di lire nelle sale cinematografiche, record nella stagione cinematografica 1996/1997. Cifre che lo rendono il diciottesimo maggior incasso nella storia del cinema italiano.
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La trama del film
Toscana, inizio estate 1996. Levante è un giovane ragioniere che vive la sua routine quotidiana, insoddisfatto del suo rapporto con le donne. Il suo lavoro consiste nel tenere la contabilità di molte attività del paese, tra cui quella del negozio di alimentari e quella della simpatica erborista napoletana Carlina, coetanea ex compagna di scuola ed innamorata da sempre di lui. Abita in un casolare sulle colline con il padre Osvaldo, con il fratello Libero, e la sorella lesbica Selvaggia, segretamente legata alla farmacista Isabella.
Una sera, il cartello che indica dove si trova l’agriturismo Arcobaleno cade: così, un pullman con un gruppo di ballerine di flamenco e l’organizzatore di spettacoli Naldone, giunti per un recital in città, si ferma al casolare invece che all’agriturismo. Nel frattempo, non vedendo arrivare nessuno, l’agriturismo cede le camere prenotate e il gruppo spagnolo, ritrovandosi senza alloggio, chiede ospitalità alla famiglia, portando scalpore, novità e il segnale della televisione. Levante si innamora perdutamente di Caterina, che però sta vivendo una storia burrascosa con un altro uomo…
Le location del film
Il film è stato girato nell’estate del 1996. Il casolare in cui abitano i protagonisti del film si trova nei pressi di Laterina, paesino immerso nelle campagne toscane in provincia di Arezzo. Le scene all’interno del paese sono state invece girate nei borghi di Poppi e Stia, entrambi comuni della vallata del Casentino.
Le bruschette incomprese
Nella scena in cui si vede che Levante e Caterina vanno in giro per tutta la notte, Pieraccioni dice che le bruschette in Spagna dovrebbero chiamarsi Las Fettuntas. Si tratta di una gag comprensibile solo a chi conosce bene i dialetti toscani, regione in cui la bruschetta è chiamata, per l’appunto, “fettunta”.
L’omaggio della cantante e altre curiosità
Lo pseudonimo della cantautrice Levante è ispirato proprio al nome del protagonista del film. Il motorino utilizzato nel film è un Motobecane 50V Type Luxe del 1979. La voce di Gino, nonno di Levante, è quella del famoso regista Mario Monicelli.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.